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I vegani rischiano carenze alimentari?

Recenti studi hanno dimostrato come una dieta vegana bilanciata e varia sia in grado di fornire tutti i nutrienti di cui il corpo ha bisogno, anche quelli più “difficili” come ferro, zinco, proteine, acidi grassi omega 3, iodio.

L’unica carenza cui il vegetariano e il vegano possono andare incontro e che non può essere sopperita attraverso l’alimentazione è relativa alla vitamina B12, che si trova solo nei cibi di origine animale: in caso di una carenza di questa vitamina, o per prevenirla, è necessario ricorrere a un integratore di sintesi.

Molti pensano che la dieta vegana sia noiosa e monotona. In realtà gli alimenti vegetali sono tantissimi e imparare a cucinare in modo creativo e fantasioso tutte le verdure, gli ortaggi e i cereali permette di variare moltissimo il menù settimanale: oggi infatti sappiamo che varietà è sinonimo di salute e benessere.
Altro suggerimento utile al benessere alimentare è quello di utilizzare alimenti semplici, integrali, poco lavorati e il più vicino possibile al loro stato naturale, anche a crudo.

In definitiva, un piatto vegano sano, ben costruito e bilanciato è così composto: per il 50% da cereali (frumento, riso, farro, miglio, quinoa, amaranto, grano saraceno, ecc.); per un quarto da verdura (esclusa quella che si vuole mangiare “fuori pasto”); la parte rimanente è costituita dal cosidetto secondo dei vegani, solitamente legumi e secondi vegetali alternativi come tofu, seitan, tempeh.