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Celiachia e maternità: nascita e svezzamento del bambino

Nel precedente articolo abbiamo brevemente fatto il punto su celiachia e gravidanza. Ma cosa succede una volta che il lieto evento si è compiuto e il nostro bambino è giunto tra noi? Una mamma celiaca sarà, infatti, giustamente preoccupata per quanto riguarda lo svezzamento e l’alimentazione del suo bambino.

La celiachia si trasmette per via genetica, ma non è detto che una mamma celiaca debba avere un bambino celiaco: la cosa migliore da fare è di affidarsi ad un medico, meglio se specialista in Gastroenterologia e Nutrizione, ed eseguire i test per la ricerca della eventuale predisposizione alla malattia.

In caso di test negativi, il bambino potrà seguire il modello di svezzamento proposto per un bambino non celiaco, con l’introduzione, a tempo debito, di alimenti contenenti glutine. In caso di positività, non significa che il bambino dovrà necessariamente sviluppare la malattia, ma che esiste però una predisposizione.
In quest’ultimo caso, avvertono i medici, non esiste una metodologia di svezzamento standard.

La mamme dovrà quindi introdurre gradualmente alimenti con glutine entro il primo anno di età del piccolo e verificare la comparsa di eventuali sintomi. In assenza di questi ultimi si potrà procedere alla somministrazione degli anticorpi anti-transglutaminasi almeno una volta ogni 12 mesi, ed effettuare controlli periodici. Se i test risultano negativi, il bambino potrà essere alimentato con alimenti con glutine senza alcun tipo di problema.